L’Osservatorio Placido Rizzotto è stato fondato nel 2012, poco dopo i funerali di Stato per il sindacalista Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia nel 1948.
L’Osservatorio ha l’obiettivo di studiare le problematiche che minano il valore del lavoro nell’agricoltura e nella filiera agroalimentare, con particolare attenzione al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori.
Promuove sinergie e collaborazione tra sindacalisti, magistratura, forze dell’ordine, ricerca sociale, università, associazioni e terzo settore, per combattere le illegalità nel settore. Ogni due anni, l’Osservatorio pubblica il Rapporto agromafie e caporalato, che fornisce una panoramica dettagliata sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone impiegate nel settore agricolo e nelle attività ad esso collegate.
Il Rapporto è uno strumento fondamentale per chiunque desideri comprendere meglio i fenomeni di sfruttamento e abusi nel lavoro agricolo. Grazie alla sua ricerca approfondita, l’Osservatorio contribuisce a sviluppare azioni concrete per combattere queste problematiche e migliorare le condizioni di chi lavora nel settore primario.
La struttura dell’Osservatorio
Istituito dalla FLAI- CGIL, l’Osservatorio Placido Rizzotto riveste la forma giuridica della Fondazione.
Presidente e Legale Rappresentante pro tempore Fondazione Osservatorio Placido Rizzotto è Jean-René Bilongo
IL COMITATO SCIENTIFICO
L’Osservatorio si avvale di un Comitato Scientifico con ruolo consultivo e d’indirizzo della propria attività così composto:
- Dott.ssa Maria Grazia Giammarinaro, Magistrata, già Special Rapporteur ONU per la tratta, in particolare di donne e minori (Presidente Comitato Scientifico);
- Prof.ssa Irene Canfora, docente di diritto agrario, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”;
- Prof.ssa Maura Ranieri, docente di diritto del lavoro, Università degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia”;
- Dott.ssa Letizia Palumbo, ricercatrice in sociologia, Università Ca’ Foscari, Venezia;
- Dott.ssa Fiorella Belpoggi, scienziata, già Direttrice Scientifica dell’Istituto Ramazzini- Bologna;
- Dott Carlo De Gregorio, ricercatore ISTAT;
- Dott Antonio Maria Mira, giornalista, quotidiano L’Avvenire.
*del Comitato Scientifico ha fatto parte, fino alla recente sua scomparsa, l’attivista antimafia e esponente della militanza civile Placido Rizzotto, nipote dell’illustre omonimo vittima di Cosa Nostra nel 1948.
Accanto al Comitato, vi è anche la figura del Curatore Scientifico del Rapporto agromafie e caporalato, nella persona del Prof. Francesco Carchedi, docente di sociologia presso l’Università “La Sapienza”.